NAPOLI


(foto)

Napoli, addìo, quando vado via
un pezzo del mio cuore resta qua
tra queste strade strette, nei vicoli bui
dei quartieri spagnoli, dove si perde la legalità
tra panni stesi ad asciugare, di mamme
scure come le case della povera gente,
dove nemmeno il sole ha più il coraggio di arrivare,
di figli, spina nel cuore, che aspettano
da sempre di poter un giorno lavorare.

Eppure, in faccia a questo azzurro mare,
mentre un altro sole tutto il golfo illumina,
tra i fiori variopinti di colori
la vita sembra bella
e pare di gioir per nulla.

Ma che peccato, che dolore
il sangue della mafia e la camorra
si liquefa ogni giorno in beffa a San Gennaro
che si ricorda invece del miracolo
una sola volta all'anno.

Tra i presepi di San Gregorio Armeno
non solo a Natale si passeggia
e a Carnevale ci rallegra Pulcinella,
che ci ricorda la fame e la miseria,
il napoletano che ogni giorno si reinventa.

Come Totò tra i vicoli del quartiere Sanità
e che bontà la pizza, l'espresso e gli spaghetti;
se si potesse andare in giro a piedi, così, liberamente
ad ogni ora sarebbe sempre festa
e un paradiso vero apparirebbe qui su questa terra.

Un'Edenlandia viva per tutta la gente,
il paese della cuccagna e dei balocchi,
della gioia e della felicità,
non solo dei bambini o di Pinocchio
ma per tutti gli innamorati di questa città.

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